"Ci abbiamo creduto fin dall'inizio e
abbiamo salvato un patrimonio che gestioni disastrose, peggio
ancora, scandalose stavano disperdendo". Lo ha detto il ministro
delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che stamattina
ha visitato la Menarini (ex Industria Italiana Autobus), in
provincia di Avellino.
L'azienda, nata nella seconda metà degli anni Settanta come
Iveco, dopo una serie di cambi di proprietà, è detenuta al 99
per cento del Gruppo Seri di Caserta che ha acquistato le quote
detenute da Invitalia, Finmeccanica e dal gruppo turko Karsan.
Nelle scorse settimane, l'amministratore delegato, Vittorio
Civitillo, ha a sua volta ceduto il 25 per cento delle quote
alla multinazionale cinese Geely che si occuperà prevalentemente
della produzione della componentistica.
"Il governo - ha aggiunto Urso - terrà accesi i fari sulla
gestione del piano di rilancio che rappresenta una importante
continuità per i lavoratori di Valle Ufita, ed è importante per
l'Italia: con la rinascita del grande marchio Menarini,
produrremo bus elettrici e sostenibili per il mercato italiano e
internazionale".
Il ministro ha anche incontrato i sindacati, con i quali
tornerà a confrontarsi il prossimo 10 febbraio nell'incontro
programmato al ministero. Insieme alla crisi più generale
dell'automotive, i rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici
intendono avere chiarimenti sul ruolo del partner cinese di
Menarini che dovrebbe produrre la componentistica nei suoi
stabilimenti cinesi e non in Italia.
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