"Stellantis paga dividendi mentre i
lavoratori italiani sono da più di dieci anni in cassa
integrazione perché non ci sono investimenti in ricerca
sviluppo e produzione. Le scelte compiute negli anni
dall'amministratore delegato Tavares e condivise dalla
proprietà di Stellantis sono state fallimentari e il conto lo
paghiamo noi come lavoratori e Paese". Così Michele De Palma,
segretario generale della Fiom, commenta i conti di Stellantis.
"Non basta l'allontanamento dell'ad - osserva De Palma - se
non cambiano le politiche aziendali, il ministro Urso ne prenda
coscienza prima che sia troppo tardi. L'azienda continua a
perdere quote di mercato in Italia e in Europa per la
concatenazione di più fattori: la mancanza di investimenti in
Italia sulla ricerca e sviluppo delle tecnologie, la mancanza di
nuovi modelli nei segmenti premium e lusso dei marchi Alfa Romeo
e Maserati, la mancanza di auto del segmento massmarket da
produrre in Italia come Lancia e Fiat".
"Bloccare la remunerazione degli azionisti e dei manager
sarebbe un primo passo necessario per investire le risorse per
un nuovo piano che garantisca l'occupazione e il salario dei
lavoratori con una integrazione della cassa" aggiunge il leader
della Fiom che chiede di "aprire un confronto con il presidente
Johnn Elkann a Palazzo Chigi con i sindacati per un piano
straordinario: investire sui lavoratori in innovazione e
produzione con risorse dell'azienda e delle istituzioni
nazionali e europee per il futuro del Paese. Per la Fiom non è
il momento delle polemiche e delle recriminazioni ma si è
superato da tempo la soglia di allarme. L'Italia non può
permettersi di perdere l'automotive".
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