Il governo "confermerà e amplierà una
pluralità di strumenti di policy che intervengano sui fattori
che incidono sulla scelta della genitorialità e sulla domanda di
servizi per la prima infanzia, al fine di supportare la natalità
e le famiglie, nonché promuovere una maggiore partecipazione dei
giovani e delle donne al mercato del lavoro". Lo si legge nel
Dfp, la nuova denominazione del Def, approdato ieri sera in
Parlamento nel quale si stima che l'azzeramento della child
penalty porterebbe a un aumento dell'occupazione femminile di
6,5 punti percentuali entro il 2040.
Dal documento emerge anche che il 'tiraggio' di Transizione
5.0, il piano di aiuti alle imprese introdotto nel 2024 per
favorire il processo di transizione digitale ed energetica
criticato dallo stesso mondo imprenditoriale per l'eccessiva
macchinosità, è di circa 500 milioni su un totale di oltre 6
miliardi. "Secondo il monitoraggio, - si legge - sono state
prenotate risorse per circa 500 milioni, mentre rimangono circa
5,7 miliardi da concedere entro il secondo trimestre 2026".
In un focus viene anche simulato il possibile effetto dei
dazi: potrebbero pesare per uno 0,3% in meno sulla crescita
dell'economia italiana prevista per quest'anno (+0,6%); negli
anni successivi la deviazione rispetto allo scenario di base
(+0,8% sia nel 2026 che nel 2027) è calcolata in un -1,3% nel
2026 e 1,7% in meno nel 2027. I risultati della simulazione,
comunque, si precisa, "sono da ritenersi più affidabili nel
breve periodo; successivamente vanno interpretati con maggior
cautela e probabilmente risultano troppo pessimistici".
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