Il 2024 ha registrato due
importanti record per la ristorazione italiana. Da un lato la
crescita dei consumi, la più alta dal periodo pre-pandemia con
oltre 96 miliardi di euro spesi per mangiare fuori casa,
dall'altro il saldo negativo più corposo dell'ultimo decennio
tra imprese iscritte e cessate presso le Camere di Commercio:
-19.019. E' la fotografia scattata dall'Osservatorio
Ristorazione dell'agenzia RistoratoreTop, elaborando i dati di
Movimprese e Fipe, incrociandoli con dati interni sulle
variazioni di prezzo.
Tra i principali fattori alla base di questa forbice tra calo
del numero di attività e crescita del fatturato complessivo -
viene sottolineato nel focus -, spicca l'aumento dei prezzi
applicato dalla maggior parte dei ristoratori, causato
dall'innalzarsi dei costi vivi e dall'inflazione, e
quantificabile per l'anno passato nel 6% in più del 2023, +19%
dal 2020. Quanto alle principali province italiane, la maglia
nera per numero di locali spariti spetta a Roma, -495, mentre a
Bologna per percentuale sul totale: -3% sul 2023. Bene il Sud
con Palermo e Napoli in segno positivo, seguite da Firenze.
Nel 2024 le attività registrate alle Camere di Commercio sono
diminuite per il quarto anno consecutivo, nello specifico
dell'1,26% sul 2023, pari a 4.903 unità, attestandosi a 382.680.
Valori simili rispetto a quelle attive, che scendono di 4.038,
-1,22%, per un totale di 327.850. I segnali più preoccupanti -
viene affermato - arrivano però dal saldo tra le 10.719 nuove
iscrizioni e il record negativo dell'ultimo decennio
rappresentato dalle 29.019 cessazioni, in aumento del 3,6%:
-19.019 attività ristorative, differenziale che batte l'altro
record amaro del 2023 con -17.693 imprese.
"La ristorazione italiana sta attraversando una crisi
strutturale caratterizzata da forte sfiducia da parte degli
imprenditori. I dati ci raccontano che mangiare al ristorante
sta diventando sempre più un lusso per la maggior parte degli
italiani e non passerà molto tempo prima che cambino frequenza e
abitudini di consumo anche per la fetta di utenza altospendente
che sta tenendo in piedi il settore", afferma Lorenzo Ferrari,
presidente dell'Osservatorio Ristorazione e As di
RistoratoreTop.
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