La frammentazione in atto nel
commercio globale e nei flussi finanziari, esacerbata dalla
corsa ai dazi, potrebbe mettere a rischio il ruolo
internazionale del dollaro, mentre l'euro avrebbe "un potenziale
nel giocare il ruolo di un bene pubblico globale".
Lo ha detto Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo
della Bce, durante una conferenza organizzata a Francoforte da
Banca dei regolamenti internazionali, Fmi, Bank of England e
dalla stessa Bce.
Secondo Cipollone, "se si verificassero le implicazioni di
lungo termine di dazi più elevati, in particolare alta
inflazione, minore crescita e più debito americano, questo
potrebbe danneggiare la fiducia nel ruolo dominante del dollaro
nel commercio e nella finanza internazionale". Arrivando,
assieme a un ulteriore disimpegno Usa dagli affari globali e
dalle alleanze militari, a "minacciare il 'privilegio
esorbitante' goduto dagli Usa".
"Se l'Ue mantiene il suo status di partner affidabile nella
difesa della protezione degli investitori, dello Stato di
diritto e dell'indipendenza delle banche centrali - ha
proseguito Cipollone - l'euro avrà un potenziale da giocare come
bene pubblico globale". Questo richiede un mercato affidabile e
solido per "titoli di debito in euro accettati
internazionalmente", nel quale "sforzi politici nell'integrare e
approfondire i mercati dei capitali europei devono andare
mano nella mano con gli sforzi per emettere un titolo sicuro
europeo".
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