Le Borse europee sono contrastate con gli investitori che guardano alle prossime mosse sul fronte dei dazi. Sui mercati tiene banco il tema delle tensioni geopolitiche, in particolare per quanto riguarda il conflitto tra Russia e Ucraina dopo le parole di Donald Trump. C'è attesa per le decisioni dei prossimi giorni della Fed e per le indicazioni che darà Jerome Powell.
Poco mosso l'indice stoxx 600 (+0,03%). Positive Francoforte e Madrid (+0,3%), in calo Parigi (-0,4%). Londra chiusa per festività. Sul fronte valutario si indebolisce il dollaro con l'euro che sale a 1,1324, la sterlina a 1,3287, e il franco svizzero a 1,2111. I principali listini europei sono appesantiti dall'energia (-1,3%), con il forte calo del prezzo del petrolio dopo le decisioni dell'Opec+. Il Wti cede il 2,5% a 56,84 dollari al barile e il Brent scende del 2,2% a 59,92 dollari.
La Borsa di Milano (-0,39%) prosegue in flessione, in linea con gli altri listini europei. A Piazza Affari pesano le banche. Male Eni (-1,6%), con la forte flessione del prezzo del petrolio. Lo spread tra Btp e Bund è stabile a 110 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,62%. Tra gli istituti di credito sono in calo Mps (-1,1%), Banco Bpm e Unicredit (-0,9%), Popolare Sondrio (-0,6%), Bper (-0,5%) e Intesa (-0,1%). In controtendenza Banca Generali (+0,8%) destinataria dell'offerta di Mediobanca (-0,6%). Sale Generali (+0,3%). Vendite su Campari (-1%) e Prysmian (-0,7%), fiacca Tim (-0,2%). Giù gli altri titoli legati al petrolio con Saipem che cede lo 0,4% e Tenaris (-0,6%). Nel listino principale si mette in mostra Amplifon (+1,7%), alla vigilia del risultati del primo trimestre. Bene anche Nexi (+1,6%), Leonardo (+1,1%).
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