Zone buffer per il porto della
Spezia, dove possano essere allocati i container pronti a essere
imbarcati e sbarcati. Confindustria guarda con attenzione sia
allo sviluppo del retroporto di Santo Stefano Magra sia ad altre
aree, come quelle che potrebbero liberarsi dalla centrale Enel
di Vallegrande. "Occorre prevenire i problemi, cercando
soluzioni che tengano conto degli scenari che stanno cambiando e
dei prossimi investimenti per il raddoppio dei terminal
portuali. Le banchine rappresentano spazi preziosi che non
possono diventare parcheggi dei contenitori". Lo hanno detto in
Confindustria i promotori del convegno 'La Spezia e il suo Porto
protagonisti nello scenario globale del terzo millennio', in
programma venerdì al terminal crociere. La non regolarità
nell'arrivo delle navi rispetto al passato, causata dalla
situazione internazionale, oltre alle trasformazioni in atto cui
le aziende cercando di porre soluzioni e risposte pongono nodi
di cui si discuterà nel corso del convegno che vedrà la
partecipazione dei presidenti di Regione Liguria Giovanni Toti e
Regione Toscana Eugenio Giani, degli operatori e stakeholder e
dei vertici della logistica e dell'Autorità di Sistema Portuale
del Mar Ligure Orientale. A presentare l'iniziativa il
presidente di Confindustria della Spezia Mario Gerini, il
presidente degli Spedizionieri del Porto della Spezia Andrea
Fontana, il presidente nazionale Assocad Bruno Pisano e il
presidente dell'Associazione Agenti Marittimi La Spezia Giorgio
Bucchioni. "Un porto all'avanguardia, il secondo in Italia, che
vuole traguardare il 50 per cento dell'intermodalità e arrivare
a 2 milioni di contenitori all'anno secondo il Piano regolatore
portuale, ma che necessita di far sentire la sua voce ai
decisori politici". dicono gli organizzatori. Al centro della
sfida l'adeguamento dei processi operativi, alla luce dei
cambiamenti in atto dopo la pandemia e della situazione
internazionale, ma anche l'automazione e la digitalizzazione.
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