"Abbiamo appreso che è intenzione
dell'azienda aprire una nuova procedura di cassa integrazione
per 8 mesi e un ulteriore esubero di 200 unità, di cui 150 già
previsti precedentemente dal piano concordatario. Per noi
questa è una richiesta irricevibile, non siamo disponibili a
intraprendere nessuna discussione in questo senso, senza
garanzie e certezze sul futuro dei lavoratori e senza
prospettive serie di sviluppo che riguardano la società e il
sito di Carini". Lo dicono Antonio Nobile segretario generale
Fim Cisl Palermo Trapani e Agostino Ciuffoli Rsu Fim Cisl dopo
l'incontro che si è tenuto ieri in video conferenza con il
Ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Italtel.
"È inconcepibile - spiegano - come le scelte industriali
portate avanti negli ultimi anni da parte di Italtel non abbiano
ancora portato dei risultati operativi. Da troppi anni a pagarne
le conseguenze sono soltanto i lavoratori. Ci aspettavamo che
l'ingresso della nuova compagine societaria (Gruppo PSC, Fondo
Clessidra e TIM), avrebbe portato a un rilancio vero di Italtel.
Ci aspettavamo che fosse chiaro quali fossero gli obiettivi, che
per noi devono rimanere rilancio e crescita".
La Fim aggiunge: "La notizia di PSC in concordato, pur non
mettendo a rischio Italtel in questo momento, ci preoccupa
perché investimenti e prospettive sono dettati anche dalla
proprietà di cui il gruppo PSC è il maggiore azionista. I piani
industriali non possono prevedere soltanto esuberi e tagli.
Siamo disposti al confronto, ma su altre basi, che prevedano
investimenti su tecnologia e risorse umane".
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