In percentuale del Pil il patrimonio
di fondi pensione negoziali e preesistenti, Casse Privatizzate,
Fondazioni di origine Bancaria e forme di assistenza sanitaria
integrativa è pari al 15,9% e, includendo anche il welfare
privato (Compagnie di
Assicurazione del settore vita, Pip ecc) tale rapporto aumenta
al 55,5%.
"E' il ritratto di un Paese - si legge nel Nono Report
annuale Itinerari Previdenziali "Investitori istituzionali
italiani: iscritti risorse e gestori per l'anno 2021",
presentato oggi a Milano - che negli anni è riuscito a
conservare e consolidare il proprio mercato istituzionale,
raggiungendo ormai una dimensione rilevante. Considerazione che
trova conferma anche nel posizionamento internazionale.
Guardando alla sola previdenza complementare, che rappresenta il
settore maggiormente confrontabile, nella classifica per
patrimonio dei fondi pensione stilata dall'OCSE su 38 Paesi
l'Italia occupa il 12° posto".
«Se si considera che il rapporto tra il patrimonio dei fondi
pensione e il Pil è pari al 9,7%, quando in molti altri Paesi
supera il 50%, dice Alberto Brambilla, Presidente di Itinerari
Previdenziali, risulta evidente come il nostro sia un mercato
già molto interessante, ma con alte potenzialità di sviluppo»,
I risultati conseguiti dai fondi pensione - si legge - hanno
battuto i "rendimenti obiettivo" Tfr, inflazione e media
quinquennale del Pil, che si sono attestati rispettivamente al
3,6%, 1,9% e 0,1%: i negoziali hanno fatto segnare un +4,9%, i
preesistenti un +4,1% e gli aperti un +6,4%.
Crescono infine gli investimenti in economia reale nazionale,
finalizzati a generare ricadute positive per il territorio.
Anche per il 2021, le Fondazioni di origine Bancaria si
riconfermano i maggiori investitori nell'economia domestica, con
circa il 42% del patrimonio investito, sostenuto da
un'esposizione nella banca conferitaria, in Cassa Depositi e
Prestiti e Fondazione Con il Sud pari al 27,7%; seguono le Casse
Privatizzate dei liberi professionisti, con il 18% circa, mentre
si conferma modesta la quota investita nel Paese da parte di
fondi pensione negoziali e preesistenti, che si fermano
rispettivamente al 4,7% e al 3,11% del patrimonio.
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