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>>>ANSA/ Ocse, in Italia quasi 1 giovane su 5 senza diploma

>>>ANSA/ Ocse, in Italia quasi 1 giovane su 5 senza diploma

Pochi investimenti per l'istruzione, prof anziani e sottopagati

ROMA, 12 settembre 2023, 16:33

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Valentina Roncati) La spesa per la scuola italiana troppo bassa - il 4,2% del Pil contro il 5,1% della media Ocse - il 22% dei giovani senza un diploma, ovvero quasi 1 su 5 (il 14% negli altri Paesi), gli stipendi degli insegnanti diminuiti in 7 anni di 4 punti percentuali, la piaga dei Neet, che in Italia sono il 16,3% contro il 9,9% dei paesi Ocse. Sono alcuni dei temi toccati dal rapporto 'Education at a glance 2023', presentato stamane al ministero di viale Trastevere e occasione per fare il punto sullo stato dell'istruzione in Italia e nel mondo.
    L'incontro - moderato da Roberto Ricci, presidente di Invalsi - è stato aperto dall'intervento del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara; a presentare il report è stata Tia Loukkola, direttrice del Centro per la ricerca educativa e l'innovazione dell'Ocse.
    Tra i temi dello studio, anche l'istruzione tecnico professionale: emerge che in Italia il 40% dei giovani di 15-19 anni è iscritto a percorsi di istruzione secondaria superiore a indirizzo tecnico-professionale, rispetto al 23 % dell'area dell'Ocse. Nonostante questi percorsi siano ampiamente diffusi, i risultati ottenuti dagli studenti italiani sono inferiori rispetto alla media dell'Ocse. I tassi di occupazione dei diplomati dai tecnici professionali dopo uno o due anni dal conseguimento del titolo, infatti, sono i più bassi in tutta l'Ocse, con una percentuale pari al 55%. Anche per questo il ministro Valditara ha annunciato durante il convegno che il 18 settembre porterà in Cdm la riforma in via sperimentale dell'istruzione tecnico professionale.
    Tra gli altri temi al centro del report, la crisi della professione docente in tutti i Paesi Ocse: "è sempre più una questione drammatica, che ha una spiegazione sicuramente legata all'aspetto economico ma c'è poi anche il tema di ridare autorevolezza sociale a questo lavoro che è il più bello del mondo. Ridare prestigio sociale e autorevolezza è la grande sfida per rendere più attraente questa professione", ha detto il ministro. Ed in effetti i numeri mostrano che in media gli stipendi effettivi dei docenti della scuola secondaria inferiore sono del 9% più bassi rispetto a quelli dei lavoratori con un livello di istruzione terziaria, ma in alcuni Paesi il divario supera il 30 %. In tutti i Paesi dell'Ocse, tranne sei, gli stipendi tabellari dei docenti della scuola secondaria inferiore sono aumentati di meno dell'1 % all'anno in termini reali dal 2015; in Italia sono addirittura diminuiti del 4%. "Ancora una volta ci confermiamo come fanalino di coda per quanto riguarda retribuzioni e investimenti", commenta il segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D'Aprile. Anche l'età media dei professori desta preoccupazione: il 61% ha 50 anni o di più rispetto ad una media Ocse del 39%. Lo studio sembra invece smentire la presenza in Italia delle cosiddette classi pollaio: le nostre aule sarebbero addirittura meno affollate di quelle dei 38 paesi industrialmente sviluppati.
   

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