"Il DdL dovrebbe incidere sui tanti e
ben noti vincoli che rallentano il Paese rispetto ai competitor,
ma emerge una impostazione più circoscritta, con qualche rischio
di eccessiva settorializzazione, soprattutto nelle misure di
sostegno finanziario al sistema imprenditoriale": così Riccardo
Garosci, vice presidente di Confcommercio incaricato
all'internazionalizzazione, in audizione presso la Commissione
attività produttive, commercio e turismo della Camera sul Ddl
Made in Italy.
Nel corso dell'audizione, Garosci ha evidenziato come il
provvedimento risulti principalmente focalizzato sul sostegno ad
imprese e filiere ed ha sottolineato l'esigenza tanto di criteri
chiari e condivisi per l'individuazione delle filiere
strategiche, quanto di una scelta di livello europeo in materia
di tutela del Made In, rammentando inoltre la necessità di
maggiore attenzione al ruolo crescente dell'export dei servizi
ed al rapporto tra turismo e internazionalizzazione del sistema
Paese.
Il Vice Presidente ha, poi, espresso apprezzamento per le
misure atte a rendere più efficace la lotta alla contraffazione,
per la promozione di strumenti innovativi di tracciabilità delle
filiere e ambienti digitali interattivi, per gli interventi in
favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile e per
il Voucher 3I destinato all'acquisto di servizi di consulenza
relativi alla verifica della brevettabilità dell'invenzione e
dei processi di innovazione.
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