Un protocollo fra Regione Liguria,
Anci e Confindustria Liguria per individuare i problemi tecnici
e amministrativi, costruire un help desk per gli enti e gli
operatori, mettere a punto proposte formative per gli addetti ed
elaborare prassi amministrative e ambientali per ridurre
l'impatto delle cave. Il patto, firmato oggi, prevede la
costituzione di un tavolo a tre sull'attività estrattiva nel
territorio. "Con questo protocollo Regione Liguria vuole
mettersi a disposizione per dare il proprio contributo in
termini di competenze da un lato a chi opera in un settore
strategico come quello delle cave, da cui passano le importanti
opere che realizzeremo da qui ai prossimi anni, dall'altro ai
piccoli Comuni che spesso hanno difficoltà nella gestione delle
cave" dichiara l'assessore all'Urbanistica Marco Scajola che ha
firmato il documento con il direttore di Anci Liguria Pierluigi
Vinai e il presidente di Confindustria Liguria Giovanni Mondini.
Nelle attività estrattive in Liguria lavorano circa duemila
persone, fra occupati diretti e indotto. "Questo settore
costituisce da sempre occasione di sviluppo e occupazione, ma le
attività estrattive possono rappresentare anche fonte di
preoccupazione per la tutela ambientale dei territori - spiega
Vinai - Grazie a questo tavolo interistituzionale con la Regione
avremo modo di confrontarci e cooperare allo sviluppo di buone
pratiche a supporto dei Comuni". Per Mondini consentirà di
fornire chiarimenti e supporti a operatori e progettisti del
settore sulle problematiche più frequenti "anche attraverso
proposte formative mirate". Ma soprattutto, sottolinea: "Sarà
il contesto all'interno del quale elaborare buone prassi
ambientali, in tema di risorse energetiche rinnovabili e di
recupero e riciclo dei materiali lapidei di scarto e di quelli
derivanti da demolizione, e di sicurezza sul lavoro".
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