Il riconoscimento dell'aumento dei
costi, più risorse per garantire i rinnovi contrattuali e la
fine delle gare d'appalto al massimo ribasso: è quanto chiedono
le cooperative aderenti a Legacoop Toscana, oggi in presidio
davanti alla sede della Regione Toscana a Firenze. L'iniziativa,
a cui hanno partecipato alcune decine di lavoratori al grido di
'Non sulla nostra pelle', è stato organizzato da Legacoop
Toscana per chiedere la tutela del potere di acquisto dei soci
lavoratori. In particolare, a scendere in piazza sono state le
coop sociali che gestiscono servizi sociosanitari ed educativi,
le coop di produzione e servizi, ma anche le cooperative
culturali e forestali. Universo che conta complessivamente 550
realtà, 25 mila occupati e 1,4 miliardi di valore della
produzione.
"Le cooperative non ce la fanno più - dice il presidente di
Legacoop Toscana Roberto Negrini -. Negli ultimi due anni il
costo della vita è aumentato del 13% e i soci lavoratori hanno
visto diminuire in maniera inesorabile il proprio salario reale,
diventando sempre più poveri. Per salvaguardare il potere
d'acquisto dei soci lavoratori e garantire loro rinnovi
contrattuali sufficienti chiediamo che le tariffe degli appalti
siano automaticamente adeguate all'aumento del costo del
lavoro".
Alla protesta hanno partecipato circa 70 cooperative di
Legacoop e alcune centinaia di lavoratori.
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