Il reddito a disposizione delle
famiglie piemontesi nell'ultimo anno è calato, in media, di
1.801 euro rispetto al 2019. Lo evidenzia uno studio condotto da
Cer e Ufficio economico Confesercenti, sulla base dei dati
Istat. Rispetto ai 39.094 euro del 2019, lo scorso anno il
reddito medio delle famiglie è stato di 37.293, con una
flessione del 4,6%.
Il dato nazionale indica un calo decisamente più contenuto, -
0,7%, mentre è cresciuto per le confinanti Valle d'Aosta (+7,4%)
e Lombardia (+4,5%
"Bastano questi pochi numeri - commenta Giancarlo Banchieri,
presidente di Confesercenti - a spiegare meglio di qualsiasi
teoria la profonda crisi che attraversa il commercio in
Piemonte, regione che - ancora una volta - si colloca nelle
parte bassa delle classifiche economiche. In quei dati ci sono
il tracollo degli ultimi saldi, la preferenza sempre più marcata
per i discount, la rinuncia o la riduzione dei consumi anche
alimentari (come la pasta, i cui acquisti sono scesi del 10%) da
parte della maggioranza dei nostri clienti".
"Evidentemente - conclude Banchieri - bisogna fare di più sul
fronte dei redditi e dei consumi. Secondo le nostre stime, il
taglio del cuneo contributivo e la rimodulazione delle aliquote
Irpef dovrebbero generare una spinta di 448 milioni di euro alla
spesa delle famiglie piemontesi, più della metà della crescita
complessiva dei consumi prevista per il 2024 (872 milioni di
euro). Ma, almeno per il Piemonte, ciò non basta. Per questo,
chiediamo che ci si impegni a reperire le risorse che consentano
di rendere permanente la riduzione del cuneo contributivo, a
oggi previsto soltanto per il 2024. Inoltre, è necessario
detassare gli aumenti retributivi"
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