E' "fondamentale il ricorso ai
sistemi di garanzia che vede le banche stesse principali
strumenti di trasmissione delle risorse a disposizione": in
questo senso, "i dati più recenti relativi al 2023 confermano
l'estrema utilità del Fondo Pmi che nelle Marche ha registrato
9.960 operazioni, attivando oltre 1,6 miliardi di euro di nuovi
finanziamenti con particolare riferimento a fabbricazioni di
articoli in pelle e simili; coltivazioni agricole e produzione
di prodotti animali; industrie alimentari; fabbricazione di
articoli in gomma e materie plastiche; fabbricazione di mobili;
commercio all'ingrosso e al dettaglio; fabbricazione di prodotti
in metallo; costruzione di edifici; trasporto terrestre;
attività dei servizi di ristorazione. Lo scrive l'Abi Marche in
occasione dell'incontro della Commissione regionale con al
centro dell'agenda "il quadro economico del territorio e del
credito; le risorse del Fondo garanzia Pmi; il tema sportelli
bancari".
"Rafforzare ulteriormente la collaborazione tra le banche
del territorio e tutte le parti economiche e istituzionali - ha
detto Giuseppe Marco Litta, presidente della Commissione
regionale Abi Marche - per ottimizzare la gestione degli
strumenti agevolativi e veicolare la liquidità alle imprese in
modo corretto e tempestivo".
Nella riunione della Commissione si è fatto il punto sul
quadro economico del territorio e del credito evidenziando, in
particolare, l'opportunità rappresentata dal Fondo di Garanzia
per le Pmi "strumento fondamentale di politica economica per
favorire ulteriormente l'accesso al credito delle imprese. La
recente riforma del Fondo, peraltro, - si è sottolineato - può
contribuire ad una nuova fase di ripresa attraverso una
semplificazione nel processo di domanda, concessione e gestione
della garanzia per i soggetti richiedenti".
Per quanto riguarda le banche, secondo i dati ufficiali più
recenti (settembre 2023), "nelle Marche gli impieghi al settore
produttivo (imprese e famiglie produttrici) risultavano pari a
16 miliardi di euro, mentre quelli alle famiglie consumatrici a
13,2 miliardi di euro".
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