"Notizie di stampa riferirebbero di
una possibile modifica in senso peggiorativo delle regole della
pensione anticipata che oggi prevede 41 anni e dieci mesi per le
lavoratrici e 42 e 10 mesi per i lavoratori più una finestra di
ulteriori tre mesi per la fruizione del primo rateo. Per la Cisl
continuare a modificare in modo peggiorativo le regole di
accesso alla pensione è una scelta profondamente sbagliata e
insistiamo nel sostenere che il sistema ha bisogno di criteri
stabili e coerenti nel tempo che rimandano alla necessità di
riaprire quanto prima il confronto in sede istituzionale". Lo
afferma in una nota il segretario confederale Cisl, Ignazio
Ganga.
"Il posticipo della decorrenza della pensione, aumentando di
ulteriori 3/4 mesi le cosiddette finestre per la pensione
anticipata, è, quindi, una ulteriore condizione negativa che la
Cisl non può condividere. Come abbiamo detto più volte, vanno
evitati interventi singoli orientati solo sul fronte del
contenimento della spesa sforzandosi di riformare il sistema
all'insegna dell'equità e della sostenibilità sociale.
Non si capisce, inoltre, come nel dibattito agostano per un
verso si pensi alla cosiddetta 'quota 41' e poi si valuti di
intervenire dove già esistono misure che si avvicinano a tale
termine, irrigidendo le regole che, sul caso in questione,
riteniamo non possano restituire grandi risparmi", aggiunge.
"Per la Cisl avrebbe sicuramente più senso un rafforzamento
della lotta all'evasione contributiva, attualmente ancora
elevata e la ripresa dei lavori della commissione per separare
la spesa per l'assistenza dalla spesa per la previdenza",
conclude Ganga.
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