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Confindustria, 'manovra non dà risposte adeguate a rischi' (2)

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Confindustria, 'manovra non dà risposte adeguate a rischi' (2)

ROMA, 04 novembre 2024, 19:41

Redazione ANSA

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"Il nostro auspicio era, e rimane, di una manovra incisiva, con una visione di politica industriale e un impulso deciso sugli investimenti, per non disperdere, ma anzi consolidare, quello slancio che l'economia italiana ha saputo mostrare in anni recenti", dice in Parlamento il direttore generale di Confindustria dopo aver avvertito: "L'economia italiana è in sostanziale stallo".
    "Preoccupa soprattutto - spiega Maurizio Tarquini - l'andamento della produzione industriale, che è caduta di un -7,4% negli ultimi 24 mesi" nel quadro di "una dinamica molto debole dell'Eurozona". "Per l'Italia, ma anche per il resto dell'Ue, preoccupa soprattutto la crisi tedesca". Mentre "si aggiungono ulteriori vincoli, legati soprattutto al green deal".
    "Questa situazione genera un rischio che è nostro dovere evidenziare: perdere base produttiva, inducendo le imprese, che oggi - molto più che in passato - non hanno particolari vincoli su dove insediarsi, a farlo fuori dall'Italia, se non addirittura fuori dall'Europa". "Non è un problema per la sola industria, ma per il Paese, perché senza industria non c'è lavoro, ma anche perché, con essa, verrebbe meno la componente più vitale della nostra economia, quella che innova e che compete sui mercati internazionali e che contribuisce in modo determinante all'export, al positivo saldo commerciale e al nostro sistema di welfare".
    Sono due i fattori - spiega Tarquini - che rendono "sostanzialmente" assente un sostegno a investimenti e imprese: "l'abrogazione dell'Ace avvenuta lo scorso anno, cioè del principale strumento di sostegno alla patrimonializzazione delle imprese" ed "il lento avvio del Piano 5.0, anche per via di stringenti regolamentazioni europee, pur destinato a specifiche forme di investimento".
    "In quest'ottica - prosegue il dg di Confindustria - i soli interventi degni di nota sono quelli di proroga e rifinanziamento del credito d'imposta per gli investimenti nella Zes Unica, cui si affiancano il rinnovo del credito d'imposta per la quotazione delle Pmi e il rifinanziamento della Nuova Sabatini". Un elenco che "andrebbe integrato" da altre priorità: dalle risorse per contratti di sviluppo e per la ricerca industriale, o per il Fondo Ipcei per la partecipazione delle imprese ai grandi progetti di interesse europeo, ad una messa a punto del credito d'imposta per ricerca e sviluppo.
    Per il Mezzogiorno "al venir meno di decontribuzione Sud si affianca sì la creazione di un fondo quinquennale, che ne conferma gli obiettivi" ma "la nuova misura, che andrà concordata con l'Europa, ha connotati incerti e che andranno ben coordinati proprio con quelli del credito d'imposta sugli investimenti nella Zes Unica". E' una manovra che andrebbe anche "rafforzata sul versante dell'accesso al credito". E va resa "strutturale la riforma del fondo di garanzia per le pmi".
   
   

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