"L'annuncio della Giunta
provinciale relativo allo stanziamento di 15 milioni di euro
l'anno per il prossimo triennio finalizzati all'integrazione
delle pensioni minime va nella direzione da noi auspicata.
Dobbiamo prendere atto che, anche se in modo parziale, viene
accolta una nostra richiesta nella prossima legge di stabilità
provinciale". Lo sostengono in una nota Claudia Loro, Patrizia
Amico e Claudio Luchini, segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e
Uilpensionati.
Le tre sigle riconoscono che sia stato fatto uno sforzo, ma allo
stesso tempo ritengono che si possa e si debba fare di più per
sostenere il potere d'acquisto delle pensionate e dei pensionati
trentini che hanno subito il rincaro dei prezzi e la mancata
indicizzazione delle misure di sostegno provinciale. "Rispetto
alle briciole previste a livello nazionale, il Trentino fa
sicuramente meglio con un'integrazione che dovrebbe essere di
circa mille euro in un anno. Chiediamo però all'esecutivo di
valutare con attenzione la scelta di siglare un accordo con
l'Inps, sulla falsariga di quanto fatto a Bolzano, perché una
gestione diretta della misura sicuramente eviterebbe eventuali
rischi di vedersi ridotto gli importi degli interventi statali.
E' indubbio però che, in ogni caso, la misura andrà legata
all'indicatore della condizione economica. Speriamo di conoscere
quanto prima nel dettaglio le caratteristiche dell'intervento".
Sempre guardando a Bolzano Spi, Fnp e Uilpensionati
sollecitano Piazza Dante ad affrontare l'impoverimento delle
persone anziane con maggiore determinazione. "Quindici milioni
sono un primo passo, ma sarrebbe meglio prevedere uno
stanziamento più consistente viste le risorse disponibili. La
Provincia di Bolzano mette a bilancio 50milioni di euro l'anno
per il triennio. Sarebbe altrettanto importante rendere la
misura strutturale", concludono Loro, Amico e Luchini.
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