"Tutte le attività di carattere
digitale sono il futuro della nostra comunità e molti giovani si
stanno affacciando a questo mondo, quindi è giusto che ci sia
una regolamentazione per distinguere chi utilizza la professione
per fare degli abusi e mandare un cattivo messaggio
dall'attività trasparente, lecita e creativa": lo ha detto il
sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy,
Massimo Bitonci, partecipando oggi a "C come Economy. Risposte
concrete ad un mondo virtuale", evento organizzato
dall'Associazione Italiana Content & Digital Creators insieme ad
Inps e con la partecipazione di Assoinfluencer.
"Siamo fossilizzati sulle professioni ordinistiche - ha detto
- ma al di fuori di questo mondo molto regolamentato, c'è un
mondo di professioni incredibili, le più disparate, che indicano
la vivacità della nostra economia". Ora è dunque "fondamentale
arrivare a una regolamentazione, del settore perché purtroppo in
tutti i settori c'è il buono e il cattivo". Il sottosegretario
ha quindi ricordato l'introduzione del codice Ateco per
l'influencer marketing, la circolare annunciata dall'Inps sul
tema della previdenza del settore e auspicato che "si lavori su
un codice deontologico con Agcom". Come ministero, ha concluso
Bitonci rivolgendosi agli operatori del settore, "cercheremo di
darvi una mano perché crediamo che la regolamentazione nello
sviluppo della vostra professione sia fondamentale".
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