"La manovra è approdata in aula senza
alcuna misura per superare il payback, il governo così non dà
valore alle imprese e nega di fatto il diritto alla salute dei
cittadini. Le priorità dell'Esecutivo sono state altre, non
riconoscendo il valore delle imprese, lasciando migliaia di
persone a rischio per il fallimento delle aziende e decidendo di
lasciar morire un intero comparto, oggi eccellenza del made in
Italy nel mondo e supporto insostituibile per medici e
pazienti". Così Nicola Barni, presidente di Confindustria
Dispositivi Medici, ha commentato il via libera della Camera
alla Legge di Bilancio.
"Il payback - afferma Barni - è stato ritenuto iniquo anche
da alcuni membri del governo e da numerosi esponenti della
maggioranza che in questi mesi hanno mostrato di comprendere il
nostro allarme. La politica dimostra di essere miope davanti
alle centinaia di aziende che chiuderanno, davanti ai cittadini
e pazienti che non riusciranno più a curarsi, davanti ai medici
che dovranno accontentarsi di dispositivi obsoleti, quando la
tecnologia e l'innovazione potrebbe aiutarli invece a compiere
la loro missione, ovvero lavorare per la tutela della salute
degli individui". La "mancanza di visione da parte delle
Istituzioni - conclude - verrà pagata con la salute dei
cittadini e con il lavoro di migliaia di persone a rischio per
il fallimento delle aziende".
Secondo Confindustria dispositivi medici la permanenza
strutturale del payback renderà economicamente insostenibile per
le imprese la partecipazione alle gare, mettendo a rischio la
qualità dei dispositivi disponibili e di conseguenza delle cure.
Confindustria dispositivi medici, a nome delle 4.641 aziende
associate e dei loro 117.607 dipendenti, si legge in una nota,
"continuerà a lottare in tutte le sedi opportune per scardinare
un meccanismo ingiusto e sproporzionato che nega il godimento
dei principi fondamentali di libera iniziativa economica,
competitività, diritto al lavoro e diritto alla salute".
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