"L'incontro odierno svoltosi
presso il ministero del Lavoro in merito alla richiesta di
proroga della cassa integrazione per Acciaierie d'Italia si è
concluso senza una firma. Totalmente assente infatti
l'interlocuzione politica necessaria ad avere tutti gli
affidamenti rispetto a quanto, in parallelo, sta avvenendo sul
bando di gara e dove le indicazioni tendono ad essere
contraddittorie anche rispetto il piano di ripartenza stesso,
discusso fin qui con l'amministrazione straordinaria e che aveva
lo scopo - e per noi lo ha ancora - di garantire il perimetro e
tutti gli elementi di salvaguardia nei confronti del successivo
passaggio di vendita". Lo affermano Francesco Rizzo e Sasha
Colautti dell'esecutivo nazionale Usb.
"Il metodo quindi è sbagliato - aggiungono - e la forma qui è
anche sostanza. Rivendichiamo con forza la necessità di un
confronto urgente a Palazzo Chigi, dove siano garantiti appieno
tutti gli elementi su cui si è fondato il percorso che fin qui è
stato condiviso con amministrazione straordinaria e istituzioni:
garanzia dell'occupazione come prevista dall'accordo del 2018
compresi i lavoratori di Ilva in As, decarbonizzazione in
parallelo alla garanzia produttiva, tutela dell'appalto.
Pregiudiziali - concludono - che qui ribadiamo".
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