"Siamo preoccupati dalle conseguenze
che l'introduzione dei dazi americani potrebbe determinare sul
nostro sistema produttivo e in particolare su artigiani, micro e
piccole imprese italiane, sempre più internazionalizzati".
Lo si legge in un comunicato della Cna.
"Le nostre esportazioni verso gli Usa valgono 67 miliardi",
sottolinea la Confederazione nella nota e "auspichiamo che
questa prova muscolare dell'amministrazione americana sia
finalizzata a ridiscutere i rapporti commerciali tra Usa ed
Europa prima che il braccio di ferro possa danneggiare
violentemente i sistemi economici delle due aree, sempre più
connesse in una sorta di catena del valore transatlantica.
Speriamo perciò in una rapida mossa del governo italiano
nell'ambito della sua autonoma 'business diplomacy' nonché in
una maggiore ragionevolezza del presidente Donald Trump e del
suo staff".
"Se invece la prova di forza di Washington dovesse proseguire
senza tentennamenti - è la posizione della Confederazione -
allora l'Unione europea dovrebbe agire in maniera coesa nei
confronti degli Stati Uniti cercando di attutire i colpi della
politica americana aprendo una nuova stagione negoziale ma
tenendo ben presente l'irrigidimento degli Usa verso l'Europa.
Nel frattempo, la sfida è quella di cercare nuovi mercati, che
non mancano, in particolare l'area Indo-Pacifica, azioni che
come Cna stiamo già intraprendendo attraverso iniziative
esplorative. Senza dimenticare la necessità di ridurre il peso
burocratico nella Ue e di eliminare i freni allo sviluppo
dell'economia introdotti negli ultimi anni da Bruxelles per
cercare - conclude il comunicato della Cna - di favorire la
crescita di produttività e competitività delle imprese europee".
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