Sul fronte della geurra dei dazi
bisogna "Evitare una guerra commerciale, serve una negoziazione
europea e sostegno alla competitività delle imprese". E' la
posizione che Confcommercio porta oggi al confronto tra governo
e associazioni di imprese a Palazzo Chigi
"Manifattura, agroalimentare, trasporti e logistica, turismo
sono tra i settori più colpiti da questa nuova ondata
protezionistica, che rischia di compromettere le prospettive di
crescita in un contesto economico già fragile. Serve un'azione
coraggiosa, coordinata e lungimirante a livello europeo", dice
il vicepresidente Riccardo Garosci.
"Confcommercio chiede l'avvio di un negoziato tra l'Ue e gli
Stati Uniti che tenga conto non solo delle esportazioni europee
di beni, ma anche del forte squilibrio a favore degli
statunitensi nei servizi, soprattutto tecnologici e finanziari.
Un negoziato fondamentale per valorizzare il peso di un mercato
evoluto di circa 500 milioni di consumatori, per evitare una
guerra commerciale, per non attivare misure ritorsive immediate
in grado di alimentare l'inflazione e di mettere in difficoltà
le imprese che fanno import e distribuzione".
L'Unione Europea "dovrebbe intensificare gli sforzi per
concludere nuovi accordi di libero scambio in aree strategiche
come India, Paesi del Golfo, Australia, Indonesia e Malesia,
accelerare la ratifica dell'accordo con il Mercosur, riaprire un
canale di negoziazione con la Cina e ridare vigore al
multilateralismo nel commercio internazionale attraverso
l'Organizzazione mondiale del Commercio. Inoltre, nel settore
trasporti occorrerebbe sospendere e rivedere il meccanismo delle
emissioni Ets, scongiurare l'entrata in vigore degli specifici
dazi marittimo-portuali statunitensi e promuovere un piano a
sostegno della cantieristica europea e nazionale".
"Per la competitività delle imprese e per un migliore
funzionamento del mercato interno europeo - chiede ancora
Confcommercio - c'è bisogno di una politica energetica europea
unitaria che affronti i divari di costo tra i diversi Paesi ed è
necessario migliorare le interconnessioni, potenziare le
infrastrutture, promuovere investimenti sul nucleare di nuova
generazione, rinnovabili e idrogeno, contrastare la speculazione
finanziaria sui mercati energetici". E "sul fronte
dell'innovazione è necessario rafforzare la transizione
digitale, con un maggiore accesso al piano Transizione 5.0
soprattutto per le micro e piccole imprese e occorre recuperare
terreno sul tema dell'intelligenza artificiale. Bisogna,
inoltre, rivedere il Patto di Stabilità per consentire più
flessibilità fiscale per stimolare crescita ed investimenti, ma
anche la possibilità di emettere bond europei".
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