Il fondo di fondi "è un pezzo di un
più ampio mosaico che ha la sua cornice principale nella riforma
strutturale del Tuf e nel riassetto complessivo della disciplina
dei mercati finanziari, su cui stiamo lavorando ormai da un anno
e che credo a breve potremmo portare in Cdm e poi in
parlamento", ha ricordato Freni.
"Alla pari del fondo di fondi", ha aggiunto riferendosi al Fondo
Nazionale Strategico, "ci sono altre gambe di questo stesso
progetto, una dedicata principalmente al venture capital che in
Italia deve crescere e deve crescere con l'interessenza
pubblico-privato e un'altra è dedicata alle pmi che vogliono
accedere alla Borsa, perché questo prodotto, il fondo di fondi,
serve alle pmi che sono in Borsa e vogliono capitalizzarsi,
anche per dare liquidità al mercato".
Per Freni "i nostri mercati sono piccoli, poco efficienti e
poco capitalizzati. Stiamo lavorando progressivamente con una
serie di riforme per porre rimedio a questa strutturale sotto
dimensionamento del nostro mercato dei capitali".
Secondo il sottosegretario "per combattere insieme questa
battaglia dobbiamo poter contare su un modello virtuoso che
tenga insieme investitori istituzionali e resto del mondo, che
veda negli istituzionali appunto non una mucca da mungere solo
al bisogno, ma dei partner strategici per sviluppare il nostro
sistema Paese. Ecco perché i nuovi modelli che stiamo mettendo a
terra possono concorrere a uno sviluppo nuovo del sistema Paese,
mettendo insieme investimento istituzionale e economia reale,
investimento privato e economia reale. Solo insieme di tutto
questo ci può aiutare a dare sviluppo sensato all'economia del
Paese".
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