"Chiediamo che il Governo definisca
con chiarezza i soggetti obbligati alla stipula dei contratti
assicurativi, disponendo una chiara esenzione per le imprese del
settore del welfare e del settore culturale che operano
prevalentemente in strutture pubbliche o che hanno in
concessione beni del patrimonio culturale, individuando per
questi ultimi gli strumenti di tutela nelle previsioni del
Codice dei beni culturali". Lo chiede la capogruppo di AVS alla
Camera Luana Zanella in un ordine del giorno al Decreto sui
rischi catastrofali che dispone per le imprese di piccole e
medie dimensioni e per le microimprese la proroga al 1 ottobre e
al 31 dicembre 2025 del termine per stipulare i contratti
assicurativi a copertura dei danni cagionati da calamità
naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio
nazionale.
"La spesa necessaria per la copertura assicurativa sarà
particolarmente onerosa in aree ad alta esposizione (es. rischio
sismico o idrogeologico), di fatto insostenibile per molte PMI,
cooperative sociali e realtà del terzo settore, in particolare
per le imprese del settore del welfare che svolgono attività di
servizio ed operano prevalentemente in strutture pubbliche o in
strutture appartenenti a soggetti non tenuti, sulla base delle
attuali disposizioni di riferimento, alla stipula della polizza.
L'obbligo di assicurazione risulterebbe per loro iniquo e
sproporzionato rispetto alla loro fondamentale azione di
sussidiarietà al welfare di questo paese; così vale anche per le
cooperative del settore culturale che lavorano all'interno di
immobili pubblici o appartenenti a enti religiosi che si
troverebbero costrette a stipulare costosissime ed insostenibili
polizze assicurative a copertura di beni di valore
incommensurabile o, addirittura, talvolta neppure valutabile in
considerazione della specificità e delle caratteristiche del
bene tutelato", conclude Zanella.
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