"Servono scelte nette e coraggiose.
Chiediamo che al centro dell'agenda europea ci sia la
competitività delle imprese". Lo ha detto Barbara Cimmino,
vicepresidente per l'export e l'attrazione degli investimenti di
Confindustria, agli Stati generali dell'Industria.
"L'instabilità geopolitica - ha avvertito Cimmino - espone
l'economia globale a rischi elevati. Un prolungato effetto
incertezza può condurre il commercio mondiale alla stagnazione,
con una contrazione stimata dal Centro Studi Confindustria tra
il -2% e il -2,5%".
Di fronte a questo scenario, la relazione economica tra Ue e
Stati Uniti resta un pilastro irrinunciabile: "Gli Usa sono il
primo importatore mondiale e, solo nel 2024, l'interscambio
transatlantico ha superato i 1.600 miliardi di euro. Gli
investimenti bilaterali valgono oltre 5.300 miliardi di dollari
e generano quasi 10 milioni di posti di lavoro equamente
distribuiti". Per questo motivo, "la strada indicata dal
presidente Meloni, per un accordo che azzeri i dazi sui beni
industriali, ci vede pienamente d'accordo: è un'opportunità
concreta per una de-escalation duratura. La Ue deve mettere a
frutto i 90 giorni di sospensione per raggiungere questo
obiettivo", ha sottolineato Cimmino.
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