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Confartigianato-Cna, salario minimo non è la soluzione

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Confartigianato-Cna, salario minimo non è la soluzione

'Rischio concreto di livellare i salari verso il basso'

ROMA, 13 maggio 2025, 16:10

Redazione ANSA

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"Il salario minimo per legge non è la soluzione: rischia di indebolire i salari, aumentare la frammentazione contrattuale e compromettere il welfare contrattuale conquistato con anni di negoziazione tra le parti sociali". È questa la posizione espressa dai rappresentanti di Confartigianato Imprese e Cna in occasione dell'audizione odierna presso la Commissione Lavoro del Senato.
    Le due confederazioni hanno ribadito la contrarietà all'introduzione di un salario minimo legale, sottolineando come l'esperienza della contrattazione collettiva - applicata a oltre il 96% dei lavoratori del settore privato - abbia garantito, nel tempo, retribuzioni coerenti con i principi dell'articolo 36 della Costituzione, tutelando la dignità del lavoro e l'equilibrio economico delle imprese.
    "Imporre per legge una soglia salariale unica - hanno dichiarato i rappresentanti di Confartigianato e Cna - significa ignorare le differenze tra settori, territori e qualifiche professionali, con il rischio concreto di livellare i salari verso il basso".
    Le Confederazioni hanno inoltre evidenziato come il salario minimo legale non risolverebbe problemi strutturali come il lavoro nero e il dumping contrattuale, fenomeni che vanno invece contrastati con il rafforzamento della vigilanza e degli strumenti di controllo.
    In linea con quanto indicato dalla Direttiva (UE) 2022/2041 e dal recente documento del CNEL, Confartigianato e CNA richiamano l'attenzione sul ruolo centrale della contrattazione collettiva, definendola "la vera sede dove si determina non solo il giusto salario, ma anche un sistema di tutele integrative che nessuna legge può replicare: sanità integrativa, previdenza complementare, formazione, conciliazione vita-lavoro".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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