La moda maschile italiana nel 2024
sul fronte delle vendite estere si è mantenuta in territorio
positivo (+0,1% per un totale di circa 9,5 miliardi di euro), ma
con ritmi più contenuti rispetto a quelli registrati nell'anno
precedente. Le importazioni, invece, sono rimaste in territorio
negativo:-5,4%, calando a 6,5 miliardi di euro. Sono i dati
raccolti dall'Istat e diffusi oggi da Pitti Immagine durante la
conferenza stampa a Milano per presentare il salone di Pitti
Uomo in programma dal 17 al 20 giugno alla Fortezza da Basso di
Firenze.
Con riferimento agli sbocchi commerciali, si rileva un
comportamento dicotomico delle aree Ue e di quelle extra-Ue: le
prime crescono dello 0,6%, le seconde perdono lo 0,2%. Nel
periodo in esame, la Francia si è confermata la prima
destinazione del menswear made in Italy seguita da Germania e
dagli Stati Uniti. La Cina, a fronte di una crescita del +20,
raggiunge i 777 milioni di euro e sale in quarta posizione.
Guardando al dato di interscambio per merceologia, la nota
mostra una dinamica negativa con riferimento all'export per
tutti i prodotti a eccezione dell'abbigliamento in pelle e della
confezione, che hanno archiviato un aumento del +11,1% e del
+0,1%. Nel caso delle forniture provenienti dall'estero, le
importazioni di abbigliamento in pelle sono le uniche che hanno
palesato una crescita (+5,2%).
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