Ha preso il via nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano a Roma la tre giorni "Idee per il futuro, nel cuore di Roma" promossa e organizzata dalla Camera di Commercio della Capitale che fino al 7 giugno vedrà alternarsi diversi ospiti.
Al centro dei dialoghi che si susseguiranno sarà proprio il tema del futuro da cui "non dobbiamo scappare o avere timore".
Come spiegato dal presidente
della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti, durante i suoi
saluti iniziali. "Il fatto che alla Camera di Commercio
discutono di futuro è perché abbiamo bisogno di fermarci e
riflettere, trovare punti di riferimento, stimoli, costruzioni,
narrazioni, per poter costruire un futuro positivo - ha aggiunto
- Non possiamo stare fermi aspettando che il futuro ci venga
addosso, che è la sensazione che oggi noi abbiamo".
Parlando ancora di futuro, il premio Nobel per la Fisica
Giorgio Parisi, primo ospite dell'evento, ha affrontato il tema
dello stato di salute della ricerca in Italia "che è sempre
stato a pelle di leopardo". "Ci sono centri di ricerca che sono
magnifici e invidiati da tutto mondo e altri che sono rimasti
indietro come le università: alcune sono ottime, altre
periferiche e lontane dagli standard che devono avere". Con il
pnrr, ha aggiunto, ci sono stati "finanziamenti alla ricerca
scientifica. Cosa assolutamente giusta, ma i finanziamenti
finiranno e siamo in una situazione in cui non ci sono piani per
capire come verrà finanziata la ricerca dopo il pnrr. Per questo
spiega che sarebbe "fondamentale avere qualcosa che sostituisca
questi fondi". E il governo, ha aggiunto, "capisca che deve
mettere un aumento dei fondi ordinari per la ricerca scientifica
e programmarlo". Inoltre, a preoccupare di più il premio Nobel,
attualmente, "sono i venti di guerra che ci sono - ha spiegato -
Se uno vuole la pace non deve preparare la guerra". Ospite della
prima giornata di Idee per il futuro anche l'ex sindaco di New
York, Bill De Blasio. Un consiglio che dà ai giovani - in merito
al settore su cui puntare per trovare occupazione - è di
"riconoscere che dobbiamo guarire la nostra società. Abbiamo
parlato della sfida della salute mentale, ma la sfida della
salute mentale è così grande a causa di come la nostra società
si è sviluppata in qualche modo, di come siamo andati fuori
strada".
Ai giovani suggerisce, quindi, di fare "parte di quella
guarigione, della soluzione al problema, che si tratti del
problema climatico, che è il problema fisico che abbiamo creato,
o del problema emotivo umano, del problema della salute
mentale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA