Una ricerca condotta da EY su 1.600
manager provenienti da 32 Paesi e 18 settori, evidenzia che
"l'intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sulle
funzioni fiscali e finanziarie delle imprese", giacché
"contribuirà a superare le sfide più urgenti, come colmare il
divario di talenti e garantire la conformità con le nuove
normative di rendicontazione, comprese quelle relative alle
imposte minime globali". Lo si legge in una nota, in cui si
specifica che "l'86% dei cfo e dei tax leader intervistati a
livello europeo ritiene che l'IA migliorerà l'efficienza e
l'efficacia delle loro funzioni". E, in particolare, "nei
prossimi tre anni, i principali benefici attesi riguardano
l'acquisizione e l'elaborazione dei dati (23%), il calcolo delle
imposte sul reddito e la contabilità (20%) e le attività di
compliance (18%)". Tuttavia, si specifica, "il 68% degli
intervistati afferma di essere ancora nelle fasi iniziali del
percorso di implementazione dell'IA". Per il managing partner di
EY dello studio legale tributario Marco Magenta, l'uso dell'IA
"permetterà ai professionisti fiscali di essere più efficienti,
di concentrarsi sui compiti strategici e di prendere decisioni
migliori, creando così più valore", perché "non solo
automatizzerà le attività ripetitive, ma fornirà strumenti
avanzati per l'analisi dei dati, migliorando la precisione e la
tempestività dei processi fiscali", si legge, infine.
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