(di Giuseppe Agliastro)
MOSCA - La polizia russa torna a usare il pugno di ferro contro gli oppositori. Secondo alcuni media, gli agenti in assetto antisommossa hanno portato via oltre 100 persone a San Pietroburgo durante una manifestazione contro l'incarcerazione di Alexiei Navalni e l'esclusione del dissidente dalle presidenziali del prossimo anno. Il ministero dell'Interno riferisce però che i fermati sono stati "solo" 38 e che sono già stati tutti rilasciati.
La protesta - organizzata nel giorno del 65esimo compleanno di Vladimir Putin - si è svolta in 80 città diverse, ma un po' sottotono. A Mosca circa mille dissidenti hanno sfidato la pioggia e si sono radunati in piazza Pushkin. Ma in generale alle manifestazioni hanno partecipato molte meno persone rispetto ai cortei di protesta della scorsa primavera. Secondo i politologi il motivo è che si trattava di un evento apertamente pro-Navalni, che non coinvolgeva l'intero spettro dell'opposizione e, contrariamente ai mesi scorsi, non puntava il dito contro una piaga della società russa odiata da tutti come la corruzione. E' a San Pietroburgo che sono scese in piazza più persone: diverse migliaia secondo la tv Dozhd. E' probabilmente per questo che sulla città sulla Neva le forze speciali 'Omon' hanno trascinato sulle loro camionette tante persone. Mentre dove le proteste hanno avuto scarsa partecipazione la polizia ha preferito per lo più non intervenire e limitarsi a osservare.
Questo non significa però che non ci siano stati fermi: secondo l'ong Ovd-Info, prima dell'inizio, in serata, della protesta di San Pietroburgo, i fermati erano 139 in 25 città diverse.
Molti dei manifestanti di Mosca erano giovani e giovanissimi, alcuni addirittura minorenni: sono loro a prestare maggiore attenzione ai proclami e alle denunce del blogger anticorruzione Alexiei Navalni, che raggiunge il suo pubblico con un mezzo di comunicazione estremamente moderno e largamente usato dai giovani, cioè internet. L'oppositore non era però presente alla protesta: non poteva, visto che lunedì è stato condannato a 20 giorni di carcere amministrativo appunto per aver organizzato diverse manifestazioni non autorizzate. Navalni vorrebbe candidarsi alle presidenziali di marzo, ma a causa dei suoi guai giudiziari - secondo molti osservatori di natura politica - le autorità non glielo consentono.
"Vorrei delle elezioni oneste, senza brogli, e con qualcuno che possa davvero opporsi a Putin", ci spiega una ragazza di 16 anni scesa in piazza a Mosca con degli amici. "Non è possibile che Putin sia già il vincitore designato delle elezioni, bisogna consentire a Navalni di candidarsi", dice Matvei, 23 anni.
"Russia libera!", "Russia senza Putin!" urlavano i manifestanti.
Ma anche "Buon compleanno, Putin!". In tono ironico naturalmente. (ANSA)
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