La comunità internazionale "non deve permettere violazioni della tregua da parte di Israele": alla vigilia dell'entrata in vigore del cessate il fuoco nella Striscia, il presidente turco Erdogan attacca il governo israeliano a tutto campo, dalla guerra a Gaza alla Siria. E celebra "la volontà di resistenza dei fratelli e sorelle" palestinesi "nonostante 467 giorni di genocidio e massacri": Israele "non è riuscito a spezzarla".
Lo Stato ebraico, e in particolare Netanyahu, "ha un record significativo di violazioni del cessate il fuoco. Stavolta questo non dovrebbe essere permesso", ha detto Erdogan nel suo intervento al congresso provinciale del suo partito ad Adana, nel sud della Turchia. "Tutti dovrebbero fare la loro parte per impedire un ritorno al passato a Gaza e una pressione costante dovrebbe essere esercitata su Israele". Il presidente turco, acerrimo nemico dell'offensiva israeliana nella Striscia sin dai suoi primi giorni, ha ribadito l'impegno di Ankara nel far pagare i responsabili di quelli che ha definito "crimini di guerra" nell'enclave palestinese. "I nostri sforzi per ritenere responsabili dei crimini contro l'umanità continueranno a intensificarsi", ha affermato.
Erdogan ha quindi assicurato che il suo Paese utilizzerà ogni mezzo per fornire sostegno e aiuto a Gaza durante il cessate il fuoco, raggiunto dopo 15 mesi di guerra in cui il presidente turco e il premier israeliano si sono scambiati accuse feroci: nei mesi scorsi, più volte il leader di Ankara ha equiparato Netanyahu ad Adolf Hitler, esultando per il mandato di arresto emesso dalla Cpi nei confronti del capo del governo israeliano.
Dall'altra parte, lo Stato ebraico ha accusato costantemente il leader turco di fornire sostegno e protezione ai terroristi di Hamas e di aver "massacrato civili curdi e imprigionato giornalisti".
Tutte accuse respinte al mittente da Erdogan, che ad Adana non ha perso l'occasione di attaccare Israele anche in merito al suo ruolo in Siria: il "progetto di Israele di dividere la Siria in tre parti, trasformandola in pezzi facili da mangiare, è crollato", ha affermato. Ribandendo tolleranza zero nei confronti delle milizie curde dell'Ypg - "risolveremo questo problema una volta per tutte" - e il suo sostegno alle nuove autorità di Damasco, in modo che possano ricostruire il paese e dimenticare il passato della dittatura di Bashar Al Assad.
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