Micheal Martin, leader del Fianna Fail, è stato eletto premier d'Irlanda dal Parlamento di Dublino. La nomina formale era prevista per ieri ma è stata rinviata per l'ostruzionismo delle opposizioni, in particolare da parte dello Sinn Fein, partito di sinistra radicale e nazionalista, nel corso di un teso dibattito in aula.
Martin si pone alla guida di un governo in cui è stata rinnovata la consolidata coalizione del Fianna Fail col Fine Gael, le due storiche compagini di centro-destra della Repubblica, uscite rispettivamente come prima e terza forza politica nelle elezioni anticipate del 29 novembre scorso. Non avendo però ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi hanno incluso nella coalizione la stampella rappresentata da un gruppo di 7 deputati indipendenti.
L'elezione di Martin, 64 anni, ha visto 95 voti favorevoli e 76 contrari. Il neo premier (Taoiseach in lingua irlandese) prende così il posto dell'uscente leader del Fine Gael, Simon Harris. Martin aveva già ricoperto l'incarico di capo del governo tra il 2020 e il 2022 e quello di vice primo ministro nella precedente legislatura, secondo la staffetta al vertice dell'esecutivo tra i leader dei due partiti di centro-destra destinata a ripetersi anche in questo caso.
Martin ha fin dal suo primo intervento dopo il voto in aula indicato su cosa si concentrerà la sua azione: intende "lavorare per riformare e rafforzare l'Unione Europea" e impegnarsi "nel sostegno alla protezione della libertà e della democrazia dell'Europa". Ha poi affrontato uno dei dossier cruciali per Dublino, rappresentato dall'arrivo alla Casa Bianca del presidente Donald Trump.
"Non siamo ingenui riguardo alla realtà del cambiamento - ha sottolineato il primo ministro - ma allo stesso modo la relazione tra Irlanda e Usa è una relazione che avvantaggia entrambi ed emergerà con forza, qualunque cosa accada". Al termine del suo discorso ha ricevuto un lungo applauso da parte dell'assemblea per poi incontrare il presidente Michael Higgins per il conferimento formale dell'incarico.
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