"È troppo presto per dire che c'è una
ragione specifica dietro l'atto" ma "la maggior parte delle
vittime della sparatoria nella scuola aveva origini straniere.
L'etnia è una circostanza che la polizia ha preso in
considerazione fin dall'inizio delle indagini quando ha valutato
un possibile movente". Lo ha riferito Niclas Hallgren, vice capo
della polizia regionale di Bergslagen, alla tv svedese Svt,
parlando delle indagini sulla strage nella scuola per adulti di
Orebro, la peggiore mai registrata nella storia del Paese
scandinavo.
Tra le vittime della sparatoria, avvenuta martedì scorso -
ricorda il Guardian -, ci sono due uomini siriani, entrambi
rifugiati, una donna eritrea, una donna iraniana e un'insegnante
curda.
I procuratori hanno dichiarato ieri di aver confermato
l'identità dell'uomo armato, indicato dai media come Rickard
Andersson, 35 anni. Si ritiene che si sia suicidato dopo aver
ucciso 10 persone quando ha attaccato il Campus Risbergska.
In un discorso televisivo domenica sera, il primo ministro
Ulf Kristersson ha annunciato che domani a mezzogiorno, a una
settimana dall'attacco, si terrà un minuto di silenzio
nazionale: "La Svezia è un paese in lutto", ha detto.
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