Domenica i tedeschi votano, in un Paese attonito. Dove all'ombra delle tirate di Donald Trump e della sua amministrazione queste elezioni assumono un significato enorme, anche per il resto d'Europa. Il socialdemocratico Olaf Scholz potrebbe essere alla fine della sua carriera politica, mentre Friedrich Merz, leader della Cdu, sembra a un passo dalla cancelleria. Eppure, a due giorni dall'apertura dei seggi, l'agenda elettorale è stata travolta dall'arroventarsi delle crisi internazionali e dal timore di una frattura dell'asse euro-atlantico.
"Siamo lontani da una tregua in Ucraina" e dunque da un'ipotesi di invio delle truppe, ammesso che vi sia, ha affermato il cancelliere di prima mattina. Poi ha parlato al telefono con Zelensky nel pomeriggio. Anche Merz ha ribadito di essere "scioccato" nel vedere che il presidente Usa faccia propria la narrativa russa, e ha chiarito: "E' importante che gli europei trovino molto molto velocemente una strategia comune". Mendicare di sedersi al tavolo delle trattative sull'Ucraina non è la cosa giusta da fare, ha aggiunto. Secondo l'aspirante cancelliere, "dobbiamo acquisire peso a partire da noi stessi".
L'irruenza inattesa dello scontro con Washington rende necessario che i partiti moderati in Germania parlino ad una sola voce, in piena competizione. Il clima resta tesissimo anche sul fronte della sicurezza interna. Un uomo è stato accoltellato fra le steli del Memoriale della Shoah. E si è saputo dell'arresto di un diciottenne ceceno che stava pianificando un attentato all'ambasciata d'Israele della capitale. Il fermo è avvenuto all'aeroporto, perché il sospettato stava per partire per unirsi all'Isis. Proprio lo Stato islamico ha lanciato un appello ai suoi seguaci in questi giorni affinché seguano l'esempio dell'attentatore di Monaco, che pochi giorni fa ha travolto con un'auto la manifestazione sindacale dei Verdi, uccidendo un bimba di due anni e la madre.
"In meno di 48 ore il capitolo del semaforo sarà definitivamente storia", ha tuonato Merz nel comizio serale a Oberhausen, dove è tornato anche sulla politica americana.
"Viviamo un cambio di governo che probabilmente darà nuove misure alla carta del mondo", e la Germania dovrà assumere più responsabilità nell'Ue. Per questo, saranno necessarie la forza economica e la fine della recessione, oltre che la "marginalizzazione" di Afd. Guardando i sondaggi, se gli ultimi rilevamenti suggeriscono l'inevitabilità di una nuova coalizione a tre (la più quotata è la 'Kenya', nero-rosso-verde), una domanda attanaglia tanti elettori: quanto prenderà l'ultradestra dopo gli endorsement di JD Vance? In pubblico, come in privato, impazzano le previsioni. Ma la stabilità del Paese non è in discussione. E questo anche se il 21% di Alice Weidel dovesse lievitare a causa di chi non ammette oggi che voterà per lei, leader del partito da cui perfino Marine Le Pen ha preso le distanze in Europa.
Secondo i numeri dell'ultimo rilevamento Forsa, l'Unione Cdu-Csu sarebbe al 29% (ma c'è chi vede un calo al 28%), l'Spd al 15, i Verdi al 13, la Linke all'8. I liberali entrerebbero con il 5% al Bundestag, mentre Afd sarebbe al 21. Forte dell'amicizia di Elon Musk, e della spinta della nuova amministrazione Trump, Weidel non sta certo smorzando i toni.
Intervistata dal Morgenmagazine, ha affermato ad esempio che l'euro andrà comunque "dismesso": "Una moneta che va difesa non è una moneta". E ha attaccato le politiche di salvataggio degli ultimi dieci anni, definendole "insensate". Sabato ultima giornata di campagna elettorale, i tedeschi non hanno il silenzio prima delle urne: Merz chiuderà a Monaco, Scholz nella sua Potsdam.
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