Il governo argentino di
Javier Milei definisce come "un attacco alla Repubblica" lo
sciopero generale di 36 ore in corso in tutto il Paese e invita
la popolazione attraverso i megafoni delle principali stazioni
ferroviarie e della metropolitana di Buenos Aires a denunciare
eventuali estorsioni o impedimenti sul lavoro da parte della
"casta sindacale".
"Attacco alla Repubblica! La casta sindacale sta compiendo un
attentato contro milioni di argentini che vogliono lavorare. Se
ti ricattano o ti obbligano a scioperare denunciali al 134".
Questo il testo del messaggio del governo che si ascolta in loop
nelle stazioni pressoché deserte della capitale.
L'iniziativa ripete quella adottata dal governo anche in
occasione della manifestazione del 12 marzo e viene criticata
dall'opposizione che la definisce come "un atto di stampo
fascista" che viola il diritto allo sciopero denunciando inoltre
"l'uso di strutture pubbliche per diffondere messaggi di
partito".
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