Italia e Giappone sono tra i Paesi
con l'età media più alta e anche quelli dove si vive più a
lungo. Per questo 'The art of longevity' non poteva che essere
presentato al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka, con i saluti
iniziali del Commissario generale per l'Italia Mario Vattani. Un
Innovation talk promosso da Assolombarda e dal Cluster lombardo
scienze della vita che ha voluto rappresentare il grande
potenziale dell'innovazione nelle scienze della vita per la
salute delle generazioni di oggi e di domani, con un approccio
life long health.
"Un'occasione importantissima per l'Italia per mettere in
mostra la nostra ricerca anche al di fuori dei confini
nazionali" spiega Paolo Fiorina, responsabile dell'Unità di
endocrinologia, Asst Sacco-Fatebenefratelli e professore di
endocrinologia all'Università degli Studi di Milano. Fiorina
porta avanti da quasi 30 anni indagini sul diabete di tipo 1 e
di tipo 2, "patologie tra quelle che più accorciano la
longevità". Immaginare di fare qualcosa per combattere queste
patologie, spiega il professore, "vuol dire comunque allungare
la vita, vuol dire rendere la vita più sana".
L'Expo per Assolombarda "è sempre un momento molto
importante" racconta Alessandro Spada, presidente
dell'associazione. Per Assolombarda approfondire il tema della
longevità è fondamentale ed è necessario far sì che questo
allungamento della vita "corrisponda anche ad un miglioramento
delle condizioni di vita, per portare dei benefici a tutti, alle
persone che potranno vivere di più e meglio e alle aziende che
potranno sviluppare dei loro business".
'The art of longevity' mira anche a favorire un dialogo
costruttivo tra Italia e Giappone - due Paesi che condividono
una leadership globale in questo settore - creando uno spazio di
confronto per lo scambio di esperienze, idee e soluzioni
innovative.
"Oggi abbiamo parlato molto dei punti di contatto in termini
di longevity" afferma Paola Vella, Consigliere del Cluster
Lombardo Scienze della Vita, ma che qui rappresenta anche
Humanitas Research Hospital. Tra le linee che uniscono i due
Paesi, spiega Vella, "ci sono aspetti culturali", e una dieta
"quella mediterranea da una parte e quella giapponese
dall'altra", che "contribuiscono alla longevità di entrambe le
popolazioni, con un'aspettativa di vita che è alquanto simile, a
cui si aggiungono sfide comuni a cui poter dare una risposta
attraverso la collaborazione con tra Italia e Giappone".
In questo contesto il tramite dell'Agenzia Ice è
fondamentale. Come spiega Gianpaolo Bruno, Direttore
dell'ufficio di Tokyo dell'agenzia, Ice favorisce
"l'internazionalizzazione di questo settore, questo delle Life
Sciences, in cui l'Italia esprime grandi eccellenze fatte di
conoscenza" supportando "un dialogo avanzato fra il nostro
ecosistema delle scienze della vita con il sistema avanzato
giapponese delle scienze della vita al fine di di creare
progettualità e nuove opportunità per le nostre imprese".
All'evento hanno partecipato anche Ako Makiyama, Direttore
esecutivo della Camera di commercio e industria di Osaka e
Nagatomo Hamahata, responsabile dell'Oncology alliance
management.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA