"Ho visto bambini amputati senza
anestesia, operati a terra. Ho conosciuto madri che non riescono
a dare acqua ai propri figli. Ho ascoltato il racconto di
prigionieri denudati, bastonati, umiliati, torturati per giorni.
I palestinesi resistono con il solo atto di respirare". E' la
denuncia di Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina,
già vice presidente del Parlamento europeo e tra le fondatrici
del movimento Donne in Nero, fatta ieri sera in un incontro
pubblico al rientro dall'ennesimo soggiorno in Palestina.
"A Gaza è morta la pietà, è morto il diritto internazionale,
sepolto sotto le macerie. E la responsabilità non è solo
israeliana, ma anche nostra: quella dell'Occidente che ha scelto
la complicità". Morgantini ha parlato di una "occupazione
crudele, sistematica. I coloni agiscono con impunità assoluta,
distruggono scuole, moschee, cacciano i pastori. Lo ha detto
anche il Papa: non si può più tacere". E ha definito la
situazione "un'operazione di pulizia etnica". Nel corso
dell'incontro è stata ribadita l'urgenza di un cessate il fuoco,
del rilascio dei prigionieri e di una vera pressione
internazionale per fermare l'annientamento di un popolo.
Morgantini ha concluso con un invito alla mobilitazione: "Oggi
la speranza sta nei giovani che manifestano, che resistono anche
solo esistendo. La loro voce è la nostra coscienza".
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