Secondo un reportage di inchiesta
della rivista tedesca Der Spiegel, il criminale di guerra
nazista Klaus Barbie è stato coinvolto direttamente nella
creazione di uno dei più importanti cartelli della droga del Sud
America. Il reportage, pubblicato oggi, ricorda che il
'Macellaio di Lione' ed ex capo della Gestapo nella città
francese occupata, fuggì in Bolivia dopo la fine della Seconda
Guerra Mondiale.
Barbie fu arrestato dopo essere stato rintracciato dalla
coppia francese di cacciatori di nazisti più famosa, Serge
Klarsfeld e sua moglie Beate. Estradato dalla Bolivia a Parigi
nel 1983 fu condannato all'ergastolo nel 1987 per crimini contro
l'umanità e morì in carcere quattro anni dopo.
Secondo Der Spiegel, Barbie, che viveva sotto il falso nome
di Klaus Altmann, negli anni '70 divenne consulente per la
sicurezza del boss boliviano Roberto Suarez Gómez, noto come "il
Re della Cocaina".
Il figlio di Suarez Gómez, Gary, ha detto alla rivista
tedesca che Barbie era "una persona importante per mio padre"
perché "sapeva di sicurezza, strategia militare e del lavoro dei
servizi segreti". Il genero di Suarez Gómez, Gerardo Caballero,
ha dichiarato a Der Spiegel che "Barbie ci ha aiutato molto,
anche per lavorare con Pablo Escobar", il boss del colombiano
Cartello di Medellín.
Barbie fu reclutato come agente anticomunista dai Servizi
Segreti Usa dopo la Seconda Guerra Mondiale, e Washington si
scusò poi con la Francia per aver aiutato Barbie a sfuggire alla
giustizia. Un rapporto della Cia del maggio 1974 rivela che gli
agenti dell'agenzia statunitense sospettavano che Barbie fosse
coinvolto nel traffico di droga.
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