In Italia, restaurare l'architettura
significa spesso costruire nuovi progetti su tracce preesistenti
di architetture antiche. È da questa idea che è nato 'Giochiamo
al Rinascimento insieme!', il progetto dell'Università degli
Studi di Firenze in collaborazione con Opera del Duomo di Santa
Maria del Fiore Firenze 1296, con il Museo Leonardiano di Vinci
e con il Dida, Dipartimento di Architettura dell'Università
degli Studi di Firenze, presentato al Padiglione Italia di Expo
2025 Osaka.
Il workshop ha permesso ai partecipanti di rivivere quello
che Filippo Brunelleschi fece con la sua proposta progettuale
per la Cupola del Duomo di Firenze. "Volevamo avvicinare
attraverso il linguaggio semplice con strumenti contemporanei le
giovani generazioni a quelle che sono delle icone della nostra
architettura classica italiana" spiega la docente Susanna Caccia
Gherardini all'ANSA. I partecipanti hanno ricostruito cupole
brunelleschiane multiple utilizzando modelli di carta stampati
da Mandragora, una casa editrice fiorentina che si occupa di
libri d'arte. Un tentativo - racconta Andrea Innocenzo Volpe -
di "omaggiare anche la tradizione giapponese con queste
architetture di carta, costruendo dei modelli che si piegano
tipo origami". Ma la carta vuole anche segnalare "che il
patrimonio monumentale è assolutamente fragile e quindi esprime
questo cortocircuito tra concetti molto seri e concetti molto
giocosi, di imparare facendo" aggiunge Volpe.
Oltre alle costruzioni di carta, a incuriosire i partecipanti
è stata la riproduzione gonfiabile della cupola di Brunelleschi,
per omaggiare sia il monumento fiorentino sia i movimenti del
Radical Design che fiorirono alla fine degli anni Sessanta in
Giappone, in Europa e soprattutto a Firenze.
Infine, è stato raccontato il laboratorio Dida LXR, che si
dedica alle Extended Realities. "Abbiamo curato una
presentazione multimediale, immersiva" spiega il Professore
Giorgio Verdiani. L'obiettivo del progetto è quello di
permettere la visita dell'ambiente della Cattedrale di Firenze,
del lavoro dell'Opera del Duomo "con un ponte tra la tradizione,
le operazioni classiche e tradizionali e di qualità e il
presente digitale che permette di curare, di avere una
manutenzione efficace del monumento e garantire anche una
maggiore sicurezza ai visitatori" aggiunge Verdiani.
Il progetto è stato presentato all'interno degli eventi di
Make Italian Culture Alive (Mica), un'iniziativa finanziata dal
ministero dell'Università e della ricerca, che riunisce cinque
università italiane per Expo 2025 Osaka: la capofila Ca' Foscari
di Venezia, l'Università di Firenze, l'Università L'Orientale di
Napoli, l'Università degli Studi di Milano (Statale),
l'Università La Sapienza di Roma e con la partecipazione della
Fondazione Changes.
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