La procura generale colombiana ha
chiesto alla Commissione d'accusa della Camera dei deputati,
alla Corte suprema e al Consiglio elettorale nazionale di
indagare sul presidente della Repubblica, Gustavo Petro, per "il
presunto verificarsi di reati legati al finanziamento della
campagna presidenziale".
La procura ha basato la sua richiesta sulle dichiarazioni del
figlio maggiore del capo dello Stato, Nicolás, che aveva
confessato di aver utilizzato fondi di provenienza dubbia nella
campagna elettorale di suo padre. Il giovane è accusato di
arricchimento illecito e riciclaggio di denaro.
Petro ha definito "aberrante" la decisione della procura,
sostenendo che le prove in possesso sarebbero state ottenute
attraverso un "interrogatorio illegittimo" di suo figlio. "È un
vero golpe contro la Costituzione, dato che sono una persona
giudicabile solo da tribunale speciale, come senatore allora e
come presidente adesso", ha scritto sui social il presidente.
"Completo così otto anni di indagine permanente su di me da
parte dei procuratori che hanno cercato di imprigionarmi, solo
per impedire al progressismo sotto la mia guida di governare il
Paese", ha aggiunto Petro.
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