Gli attacchi diretti contro i
giornalisti e i mezzi di comunicazione in Venezuela sono
aumentati nel 2024 con un forte incremento nel numero delle
aggressioni registrate, denuncia nel suo Rapporto annuale 2024
l'Istituto Stampa e Società, l'Ipys, associazione fondata in
Perù dopo l'autogolpe dell'allora presidente Alberto Fujimori
per difendere la libertà di espressione in America Latina.
Tra gennaio e dicembre 2024, Ipys ha documentato 383 casi di
violazioni in Venezuela, denunciando "la persecuzione della
stampa" come "una politica di Stato". Le aggressioni contro la
stampa sono aumentate del 64% rispetto al 2023, con 14 arresti
arbitrari di giornalisti, la fuga di altri 27 all'estero e la
sparizione di altri due.
Il rapporto documenta inoltre 151 aggressioni fisiche o
verbali, 96 attacchi per le idee espresse, 86 restrizioni di
accesso a internet e 42 misure dirette di censura.
"L'ostilità contro la stampa si è intensificata drasticamente
dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio (del 2024)",
sottolinea il rapporto, sottolineando che da allora gli attacchi
hanno colpito 110 mezzi di comunicazione, 13 organizzazioni
della società civile, un'organizzazione sindacale e 9 siti web
di interesse collettivo.
"La criminalizzazione del lavoro informativo e l'uso del
diritto penale per intimidire, perseguitare e silenziare la
stampa indipendente in Venezuela hanno raggiunto livelli mai
visti prima", conclude il rapporto, precisando che "il carcere e
l'esilio sono appena due delle conseguenze più visibili
dell'aumento della repressione nel 2024".
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