I mercati finanziari in
Argentina hanno nuovamente subito oggi l'impatto della guerra
commerciale scatenata dal governo di Donald Trump nel contesto
di un ancora fragile equilibrio macroeconomico del paese
sudamericano aggravato da un livello delle riserve in costante
calo.
La Borsa di Buenos Aires ha chiuso lunedì con un calo
dell'1,3% dell'indice Merval, mentre alcune delle quotazioni
delle principali società argentine nel listino di Wall Street
hanno lasciato sul terreno fino al 6%. Più allarmanti ancora
sono i segnali che arrivano sul fronte dei titoli di Stato e
delle riserve.
I buoni del Tesoro in dollari hanno registrato forse il
peggior disimpegno in un solo giorno fin dall'inizio del governo
di Javier Milei, con cali fino al 5,8%, mentre le riserve della
Banca Centrale, hanno perso altri 328 milioni di dollari in un
solo giorno chiudendo sotto quota 25 miliardi e accumulando
perdite per oltre 3 miliardi di dollari solo nell'ultimo mese.
Si tratta del livello più basso delle riserve dal 23 gennaio
2024 e fonti ufficiali, riferisce il quotidiano Ambito, spiegano
che il crollo di oggi è dovuto principalmente al calo dei prezzi
delle valute di riserva e dell'oro oltre che a vendite per 35
milioni sul mercato dei cambi.
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