Ore di tensione a Buenos
Aires in concomitanza con il terzo sciopero generale indetto per
oggi dalla Confederazione generale del lavoro (Cgt), il maggior
sindacato del Paese: la piazza dove ha sede il Congresso è stata
pesantemente blindata con recinzioni e numerose forze federali
sono già state schierate attorno. La paralisi è intanto stata
preceduta, ieri, dal consueto corteo settimanale dei pensionati,
che esigono dal governo di Javier Milei un aumento d'emergenza
dei loro contribuiti, il cui importo minimo attuale è di 285.820
pesos (circa 250 dollari).
La manifestazione di oggi è destinata a ripercuotersi sul
normale funzionamento di treni e metropolitane. Non ci saranno
lezioni nelle scuole e nelle università pubbliche e private, gli
ospedali pubblici funzioneranno con personale minimo, le banche
rimarranno chiuse per tutto il giorno e potrebbe diventare
complicato per gli automobilisti anche rifornirsi alle stazioni
di servizio, mentre è stata paralizzata pure la raccolta dei
rifiuti.
L'esecutivo federale in compenso ha ottenuto una seppur
minima vittoria: gli autobus ('colectivos', come li chiamano gli
argentini) non aderiscono allo sciopero, anche se probabilmente
la loro operatività sarà soggetta a restrizioni.
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