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Messa al santuario della Penha a Rio, in ricordo del Papa

Messa al santuario della Penha a Rio, in ricordo del Papa

Nel giorno di San Giorgio, patrono dello stato fluminense

RIO DE JANEIRO, 23 aprile 2025, 22:09

Redazione ANSA

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di Patrizia Antonini Attraversando il tunnel di Rebouças ci si lascia alle spalle Ipanema e l'azzurro del mare della zona sud di Rio de Janeiro, per entrare nella città grigia, talvolta oscura. Una terra incognita che nella zona nord si fa complesso di favelas. Così tante che è difficile tenere a mente tutti i nomi. Complessi di baraccopoli, come quello dell'Alemao (del tedesco) o di Israel, o della Penha: quest'ultima la collina da cui svetta il suggestivo santuario di Nossa Senhora da Penha de França, guidato da padre Thiago Sartinha. Un baluardo di spiritualità e di bellezza, che emana pace e avvicina agli ultimi.
    A centinaia sono arrivati qui per ricordare Papa Jorge Bergoglio nel giorni del suo onomastico, e festeggiare il patrono dello stato di Rio de Janeiro, São Jorge, San Giorgio, il cavaliere della luce che sconfisse il drago e liberò il popolo dalla schiavitù. Una figura su cui le religioni di matrice africana, come il Candomblé e l'Umbanda, particolarmente diffuse in Brasile (il Paese con più abitanti di origine africana al mondo fuori dall'Africa), hanno proiettato il loro valoroso orixa Ogum.
    Troppo faticoso per molti fedeli - tra questi anche numerosi anziani e bambini - salire i 382 gradini della scalinata che i penitenti in cerca di una grazia percorrono in ginocchio fino alla chiesa. E troppo piccolo il trenino organizzato per accompagnare i turisti. Per questo motivo la messa principale è stata organizzata in una struttura più accessibile. Ad animare la giornata era previsto anche uno spettacolo della scuola di samba di Portela, poi annullato in segno di rispetto per la morte del Pontefice. Ma gli inni nel corso della funzione religiosa non sono mancati, accompagnati dalla voce della cantante di Portela, Led Motta. musica in onore del Santo Padre, salutato da applausi e preghiere.
    "Papa Francesco è stato un leader religioso non solo in quanto successore dell'apostolo Pietro ma per essere stato coerente con ciò che predicava", ha detto padre Sartinha nella sua omelia, ricordando il Pontefice, che a Rio de Janeiro era arrivato nel luglio 2013 per una storica Giornata della gioventù, che lo aveva portato anche a celebrare una messa nella favela di Manghinhos, nel quartiere di Bonsuccesso (sempre zona nord). E' qui che il Santo padre, (in Argentina già al fianco dei cura villeros i preti delle baraccopoli) era voluto andato per incontrare gli abitanti e celebrare una messa, per l'occasione organizzata in un campo di calcio. "Il Papa è stato un vero leader per tutta l'umanità - ha proseguito il parroco - riempiva i cuori non solo della maggioranza dei cattolici, ma del mondo intero", perché - ha evidenziato - era umile", e sapeva ascoltare tutti.
    Nelle periferie carioca, dove i movimenti evangelici vanno man mano crescendo, sottraendo anche anime alla Chiesa cattolica, e il mantra è 'va dar tudo certo' ('andrà tutto bene') la religione è una questione seria: è la speranza di arrivare a fine mese, un momento di solidarietà, la forza per credere che verrà un giorno migliore, senza sparatorie, barricate e pallottole vaganti. Un sentimento che Bergoglio aveva saputo interpretare.
   

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