La Corte Suprema cilena
ha confermato la sentenza di condanna a 15 anni e un giorno di
carcere per tre ex membri dell'Esercito, Jorge Reyes Morel,
Pedro Lovera Betancourt e Juan Fernández Berardi, autori degli
omicidi di 14 dirigenti di opposizione alla dittatura di Augusto
Pinochet.
I tre condannati erano membri di una pattuglia militare che
installò il suo quartier generale nella Casa della Cultura di
Las Barrancas, una città che dal 1975 si chiama Pudahuel, a 13
km dalla capitale Santiago e che, tra l'11 settembre (il giorno
del golpe) e l'ottobre del 1973 arrestarono e fucilarono
numerosi oppositori alla dittatura militare di Pinochet.
Tra le vittime c'erano membri del Gruppo degli amici
personali del presidente Allende (Gap), studenti universitari,
militanti del Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (Mir) e
del Partito Socialista. Tutti furono torturati e, poi, diversi
di loro furono fucilati e i loro cadaveri gettati in strada in
zone remote o poi trovati nell'obitorio della capitale.
Anche in sede civile è stata confermata la sentenza che ha
fissato in oltre 1,2 milioni di dollari l'importo totale delle
indennità che il Tesoro cileno dovrà pagare, a titolo di danno
morale, ai familiari delle vittime.
L'avvocato Francisco Ugás, rappresentante di alcune delle
famiglie, ha dichiarato alla stampa locale che "i familiari
delle vittime hanno avuto una risposta da parte del nostro
sistema di giustizia di fronte a questi orrendi e cruenti
crimini perpetrati da agenti dello Stato a loro danno".
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