La penisola di Valdés, nella
provincia argentina di Chubut, ospita la più grande colonia
continentale di elefanti marini del mondo. Alla fine del 2023 si
avvicinava ai 60.000 individui, quando un'epidemia di influenza
aviaria ha ucciso quasi tutti i cuccioli nati quell'anno e fino
al 60% delle femmine riproduttive nelle aree a più alta densità.
Un anno e mezzo dopo, gli scienziati argentini avvertono in
un articolo pubblicato sulla rivista Marine Mammal Science che
la comunità è passata dall'essere fuori pericolo ad essere
considerata vulnerabile e stimano che ci vorranno decenni per
invertire gli effetti della malattia.
Secondo un censimento, dei circa 18.000 cuccioli di elefanti
marini nati nel 2023 nella penisola, il 97% è morto. Molti
neonati di questa specie non sono sopravvissuti al primo anno di
vita, cacciati da squali, leoni marini ed orche, tra gli altri
predatori. Se il virus si fosse fermato lì, i ricercatori hanno
previsto che la colonia avrebbe impiegato circa dieci anni per
riprendersi.
Ma il censimento effettuato alla fine del 2024 — in attesa
dell'inserimento dei risultati delle immagini aeree — mostra che
ha decimato anche le femmine in età riproduttiva: nelle zone a
più alta densità ne sono state contate fino al 60% in meno
rispetto agli anni precedenti e, nelle altre, il calo è stato di
circa il 30%.
La morte di migliaia di esemplari di questo popolare mammifero
ha preoccupato le autorità di Chubut e la legislatura locale ha
approvato una legge che dichiara la protezione della specie
Mirounga leonina in tutta la provincia, comprese le colonie
formatesi al di fuori dei confini dell'area naturale protetta
della penisola di Valdés.
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