"Viviamo in tempi pericolosi, la sicurezza dell'Europa è minacciata in modo serio, la questione ora è se saremo in grado di reagire con la rapidità necessaria". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a pochi giorni dal vertice straordinario sulla difesa presentando il piano ReArm Europe in 5 punti.
"Proporremo di attivare le clausole nazionali di salvaguardia" del Patto di stabilità a sostegno della difesa. "Se gli stati membri aumentassero la loro spesa per la difesa dell'1,5% del PIL in media, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni". E poi l'Ue "fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli stati membri per investimenti nella difesa" per un totale di 800 miliardi.
"Proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri, che decideranno se vogliono utilizzare i programmi di politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa", ha aggiunto la presidente della Commissione Ue anticipando la comunicazione ai 27 sul piano 'Rearm Europe'.
Servirà "usare il potere del bilancio dell'Ue", ha spiegato. "C'è molto che possiamo fare in questo dominio nel breve termine per indirizzare più fondi verso investimenti correlati alla difesa".
"L'Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. Rearm Europe potrebbe mobilitare circa 800 miliardi di euro nella difesa" europea, "per un'Europa sicura e resiliente". "Continueremo naturalmente a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella Nato. Questo è il momento dell'Europa e siamo pronti a fare un passo avanti", ha detto von der Leyen.
"E' il momento dell'Europa e dobbiamo essere all'altezza", aveva segnalato poco prima. Sui 150 miliardi, la presidente della Commissione europea ha spiegato che "si tratta fondamentalmente di spendere meglio e spendere insieme. Stiamo parlando di domini di capacità paneuropee come ad esempio, difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone. Ma anche di soddisfare altre esigenze dalla mobilità informatica a quella militare, ad esempio. Questo aiuterà gli stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme. E naturalmente con questa attrezzatura gli stati membri possono aumentare notevolmente il loro sostegno all'Ucraina. Quindi attrezzatura militare immediata per l'Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi. Ridurrà la frammentazione, ma aumenterà l'interoperabilità e, naturalmente, rafforzerà la nostra base industriale di difesa. E può essere a vantaggio dell'Ucraina".
"Bene von der Leyen - ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani -: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l'Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti".
Tajani: 'Bene il piano von der Leyen, ora va realizzato'
"Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l'Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Schlein: 'Quella di von der Leyen non è la strada giusta'
"Quella presentata oggi da von der Leyen non è la strada che serve all'Europa. All'Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse". Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein. "Il piano von der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune. Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull'interoperabilità dei sistemi".
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