Coinvolto in una controversia su
un possibile conflitto di interessi, il primo ministro del
Portogallo Luis Montenegro rischia la sfiducia oggi in
Parlamento, perché il suo è un esecutivo di minoranza. Il voto
dell'aula, chiesto dallo stesso leader conservatore, potrebbe
costringerlo a dimettersi, appena un anno dopo il suo
insediamento.
Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi giorni per
impedire la caduta del governo, l'opposizione probabilmente
deciderà di non salvarlo: i socialisti, il principale partito di
opposizione, e il partito di estrema destra Chega hanno chiarito
che non gli daranno la fiducia. I socialisti inoltre hanno
annunciato di aver formalizzato la richiesta di una commissione
parlamentare d'inchiesta sul possibile conflitto di interessi
che riguarda il primo ministro.
Da parte sua, Montenegro ha inviato le risposte scritte alle
domande dell'opposizione sulla questione. Gli viene chiesto di
spiegare la situazione di una società di servizi di proprietà di
sua moglie e dei suoi figli, che ha contratti con diverse
aziende private, tra cui un gruppo la cui attività è soggetta a
concessioni rilasciate dallo Stato. "Le risposte scritte non
bastano a dissipare i sospetti", ha risposto il segretario
generale del Partito socialista, Pedro Nuno Santos.
Se il governo non otterrà la fiducia dei deputati, Montenegro
si dimetterà e spetterà poi al presidente della repubblica, il
conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, decidere se sciogliere o
meno il Parlamento. Nel primo caso si aprirebbe la strada a
elezioni legislative anticipate, che potrebbero tenersi l'11 o
il 18 maggio, ha già annunciato lo stesso Rebelo de Sousa.
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