Si è tenuto ieri all'istituto
Italiano di Cultura di Delhi l'incontro conclusivo del progetto
letterario "Bridge of stories, Ponte di storie", ideato dal
direttore dell'Istituto Andrea Baldi, che ha coinvolto due
affermati scrittori, l'italiano Matteo Trevisani e l'indiana
Sumana Roy nella selezione di racconti di scrittori esordienti
dei rispettivi paesi.
Il progetto, che mira alla pubblicazione di un volume con i
lavori selezionati, è stato lanciato due anni fa e si è
sviluppato durante la pandemia attraverso una serie di incontri
virtuali tra i due scrittori.
I giovani autori italiani scelti da Trevisani, Eleonora Daniel,
Filippo Ferraresi e Flavio Natale si sono confrontati con gli
indiani in un vivace panel, che ha spaziato dalle scelte dei
temi dello story-telling, alle sfide della scrittura creativa,
alla ricerca di una voce individuale. Nella discussione tra
analogie e differenze, è stato sottolineato come gli italiani
abbiamo espresso maggiore libertà stilistica, con la preferenza
per generi onirici o di fantasia, mentre gli indiani sono stati
più fedeli all'auto-fiction, o si sono ispirati alla cronaca o a
problemi sociali.
Gli scrittori hanno infine dialogato col pubblico, composto
prevalentemente da studenti di italiano alla Delhi University,
all'Università Jamia Milia Islamia e all'Istituto Italiano di
Cultura.
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